Reggio Calabria, Italia, 2006

architetti: Davide Accurso, Claudio Campolo

Un contenitore “white cube” all'interno corre una linea luminosa che divide in due lo spazio orizzontale e verticale, un elemento rivestito in pietra nera penetra l‘ambiente rompendo la sua continuita’ e creando spazi definiti. E’ il concept su cui si basa il progetto del privè, la linea di confine tra spazio servito/spazio servente: bar servizi e console Dj da un lato; sala da ballo e salotti dall’altra. Una linea di luce sotto le lastre in vetro sabbiato corre all’interno del pavimento in resina grigia dividendolo in due parti. La linea proiettata in alto rompe in due il controsoffitto, i servizi sono accentuati da un volume irregolare dal quale fuoriescono i tubi del condizionamento dell’area. Soffitti e pareti rendono l’ambiente neutro, ideale per esposizioni d’arte. Si creano degli spazi per la socializzazione grazie a composizioni di divani in tessuto bianco. Il bancone è un volume semplice segue l’angolo della linea riflettendo la luce su superficie in acciaio levigato.