Il Miraggio Della Memoria

Maida, Italia, 2004

architetti: Davide Accurso, Ilario Tassone, Daniele Tirotta

 

 

La Composizione dell’Opera prende in esame la Storia della Battaglia di Maida (4 Luglio 1806), analizzando lo svolgersi dei fatti accaduti e le vicissitudini di questi pochi giorni che hanno visto Maida al centro di una Battaglia. Studiando attentamente questa Storia, la logica dell’idea progettuale prende forma, in parte, e diventa realtà fisica, lasciando spazio alla memoria che diventa immagine visiva ma non tangibile. Tratti dalla storia sono i punti cardine dove ruotano le idee progettuali. - Lo scontro, tra l’esercito Inglese e l’esercito napoleonico dei Francesi, figurato da due soldati statuari (uno inglese e l’altro francese) che, posti e nascosti a circa due metri sotto il profilo stradale all’interno di un dispositivo di riflessione, vengono proiettati sulla superficie della Piazza come ologrammi, miraggi, apparenze visive, come “realtà virtuale”, riportando alla memoria storica di quei giorni sanguinosi. - La strategia militare, “La sottile linea rossa” (adottata per la prima volta a Maida) diventa elemento caratterizzante le scelte progettuali, concretizzandosi in un tracciato parallelo al fronte principale della chiesa, proveniente dallo spazio pubblico ad ovest sottoforma di punti luminosi rivolti vero l’alto, che lanciano fasci di luce rossa a significare l’inizio della Battaglia, successivamente da immagine visiva si da vita a materia concreta sulla superficie inclinata della Piazza con un “segno” di marmo detto “rosso di Francia” (quel rosso della linea strategica, quel rosso del sangue del esercito napoleonico caduto in battaglia), che divide gli schieramenti nemici pronti allo scontro, diventando in secondo tempo, cessazione di combattimento sottoforma di elemento in pietra calcarea bianca simbolo di unione e di pace. I due elementi (rosso e bianco), si concludono all’interno della vasca quadrata, innalzandosi al cielo sottoforma di elementi trilitici contrapponendosi l’uno all’altro e rappresentando il primo l’odio, la guerra e l’irrazionalità, il secondo la fratellanza, la pace e la solidarietà. - L’acqua, simbolo di vita, congiunge il dualismo riprodotto nella piazza, all’interno della vasca quadrata, progettata in porfido bianco sorretto da lastre di cristallo che emergono dal terreno e rendono visibile l’interazione tra gli elementi, simbolo in memoria della cura e dell’ospitalità che i feriti hanno ricevuto dalle famiglie presso i palazzi signorili di Maida. L’Opera, che inizia ad Ovest con fasci di luce rossa d’allarme, si conclude verso Est con altrettanti punti luminosi, ma questa volta la luce che emanano ha il colore della Pace: è bianca. In memoria dell’evento del 4 Luglio 1806, Maida si colora della Storia che ha percorso, illuminando il cielo ogni 4 Luglio di ogni anno.

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